1° Tappa: Assisi - Spello (13 km)
Informazioni essenziali
Partenza: Assisi
Arrivo: Spello
Distanza: 13 km
Durata: 2h 45'
Difficoltà: 1
TESTI IN AGGIORNAMENTO
In Assisi
Il pellegrinaggio ha inizio presso la trecentesca porta di San Pietro, accesso sud-occidentale della città di Assisi, non lontano dall'omonima chiesa abaziale che fu fondata dai Benedettini tra il X e l'XI secolo, poi riedificata agli inizi del '200. Appena oltrepassato il varco, svolta a sinistra in piaggia di Porta San Pietro ed arriva in piazza Bonghi, a ridosso delle porta di San Francesco che è parte dell'ampliamento murario trecentesco. Continuando in via Frate Elia giungi in piazza San Francesco sulla quale si affaccia l'ingresso della Basilica inferiore: qui, prima di lasciare Assisi, puoi venerare il corpo del Poverello, custodito nella cripta.
Girando a destra in via San Francesco, la medievale via Superba di collegamento con la piazza del Comune, dopo 120 m dalla fine della rampa trovi sulla sinistra la loggia dei Maestri Comacini, eretta nel XIII secolo ma rimaneggiata nel '400, cui segue il palazzo Giacobetti, attribuito a Giacomo Giorgetti. Sul lato opposto sta l'oratorio dei Pellegrini, costruito nel 1457 come cappella dell'ospedale tenuto dalla Confraternita dei Santi Giacomo e Antonio abate.
APPROFONDIMENTO: la facciata dell'Oratorio presenta un Redentore in gloria tra i Sani patroni, di Matteo da Gualdo, che in realtà realizzò anche parte degli affreschi conservati all'interno, altri dei quali sono di Pier Antonio Mezzastris e dell'Ingegno.
Passati 90 m puoi osservare il portico del Monte Frumentario, con i suoi sette archi ribassati, sul sito del più antico ospedale pubblico della città, fondato nel 1267 ed adibito ad istituto di credito agricolo nel XVIII secolo; accanto sta la fonte detta Oliviera, perché fatta costruire da Oliviero Lodovici nel 1570.
Superato l'arco del Seminario, o portella di Panzo, entri nella città di origine romana; nel '700 il vicino monastero benedettino di Sant'Angelo di Panzo (1270) fu convertito in Seminario vescovile, che scorgi sulla destra. La strada, che cambia toponimo in via Fortini, oltrepassa la piazzetta Verdi col teatro Metastasio (1836) e ricalcando un pre-esistente tracciato romano si congiunge con via Giotto e prosegue in via Portica, al termine della quale è collocata la fonte di San Niccolò, rifatta nel 1926.
APPROFONDIMENTO: al di sopra della fonte, detta anche Portica, fino al 1926, quando vi fu costruito il palazzo delle Poste, si trovava la cripta di San Niccolò, documentata fin dal 1097; il luogo era caro alla tradizione francescana poiché, secondo la Leggenda dei tre compagni, qui San Francesco insieme a Bernardo da Quintavalle una mattina del 1209, interrogando per tre volte il Vangelo, ebbe confermata la sua vocazione. Al di sopra dell'ultima dell'arcata si erge un'edicola all'interno del quale si conserva una Madonna del Popolo ascrivibile alla scuola di Simone Martini.
Procedi dunque attraverso la piazza del Comune, lasciando sulla sinistra la duecentesca torre del Popolo col palazzo del Capitano (1282) e la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, ricavata sulle strutture di un tempio del I secolo a.C.; passi quindi tra la fontana dei Tre leoni, sostituzione settecentesca del primigenio manufatto del '300, ed il palazzo dei Priori (1275-1493), sulla destra, entrando così in corso Mazzini.
Svoltando immediatamente a sinistra puoi raggiungere in breve la chiesa Nuova, eretta nel 1615 sulla casa paterna del Poverello, a spese di Filippo III re di Spagna; all'interno è inoltre custodito il così detto carcere di San Francesco, dove il Santo, vuole la tradizione, fu rinchiuso da Pietro di Bernardone. Proseguendo a sinistra del tempio, incontri l'oratorio di San Francesco piccolino, che sorge su una stalla nella quale, si tramanda, Giovanna Pica, consigliata da un pellegrino, si rifugiò per partorire.
Continuando invece lungo corso Mazzini, varchi la portella di San Giorgio, costruzione medievale in luogo di una più antica porta romana, avanzi in via Santa Chiara, ampliata e ammattonata nel '300, pervenendo all'omonima piazza antistante alla Basilica; la fontana posta al centro dello spazio è del 1872.
APPROFONDIMENTO: la basilica di Santa Chiara sorge sul sedime sulla chiesetta e dell'ospedale di San Giorgio, noti fin dal 1111. Secondo la Leggenda dei tre compagni San Francesco, fanciullo, frequentò la scuola annessa all'oratorio; qui fu tumulato il suo corpo all'indomani della morte ed avvenne la canonizzazione nel 1228. La fabbrica attuale fu iniziata nel 1257 e nel 1260 vi furono condotte le spoglie della Santa, deceduta presso San Damiano nel 1253. Nel 1260 la chiesa fu consacrata da Clemente IV. Nella cappella delle Reliquie si venera il crocefisso, dipinto su tavola alla fine del XII secolo, che parlò al Serafico, mentre nella cripta, ricavata tra il 1850 e il 1872 e rimaneggiata nel 1935, è l'urna col corpo della Santa.
A lei è intitolata anche la porta duecentesca che ti immette in via Borgo Aretino, quest'ultimo sviluppatosi in concomitanza degli ampliamenti urbani del XIV secolo, e con la quale arrivi alla porta Nuova, eretta nel '300; appena prima scorgi la via che, discendendo sulla destra, conduce alle fonti di Moiano, note fin dal XII secolo per la salubrità delle acque
Da Assisi a Spello
Oltrepassata la porta Nuova, dopo 55 m prendi a destra la strada Statale 444; giunto alla rotatoria, prosegui diritto in via Madonna dell'Olivo che percorri per 230 m, quindi imbocchi a sinistra via San Benedetto. Quando la strada, superati gli impianti sportivi, si sdoppia, prendi il diverticolo a destra che dopo 590 m interseca via Fosso delle Carceri e prosegue oltre. Al secondo bivio, prendendo a sinistra, puoi collegarti con la strada Provinciale 251 e raggiungere in 2,7 km l'abazia di San Benedetto al Subasio, documentata dall'XI secolo ma di origini remote, dal '200 importante sede monastica dipendente da Farfa; a destra invece continui in via Borghetaccio, attraversi via San Vitale ed entri in via Fonte l'Abate per poi mantenerti a sinistra al primo bivio, rispettivamente centrale, a sinistra e di nuovo centrale ai tre trivi seguenti, quindi ancora a sinistra al bivio successivo.
Dopo 1,0 km, quando la strada ha preso il toponimo di via del Gabbiano, raggiungi un ampio complesso edilizio rurale, superato il quale svolti a destra dopo 90 m, ancora in via del Gabbiano, quindi a sinistra al bivio che segue. Il tracciato avanza sinuoso verso sud, poi confluisce in via Renano, divenendo più lineare fino a congiungersi con via degli Ulivi che prendi a sinistra, entrando nel Comune di Spello. Costeggiato per 3,00 km il monte Subasio, arrivi all'incrocio con via Poeta che imbocchi a sinistra e con la quale pervieni in breve alla porta Montanara, di accesso al paese.