3° Tappa Sud: Colfiorito - Muccia (18 km)

Passando per Serravalle del Chienti

Informazioni essenziali
Partenza: Colfiorito
Arrivo: Muccia

Lunghezza: 17.86 km
Difficoltà: Medio
Ascesa totale: 301 mt
Discesa totale: 615 mt
Altezza max: 778 mt
Altezza min: 458 mt

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Da Colfiorito a Serravalle del Chienti

Dalla chiesa di Santa Maria Assunta presso Colfiorito prendi via Valle Verde, che corre lungo il fianco destro del tempio, poi passa tra le case, quindi confluisce nella strada Provinciale 96, con la quale in 1,15 km arrivi alla basilica di Pistia.

APPROFONDIMENTO: situata sull'altopiano Plestino, essa costituisce un santuario di confine, tra l'Umbria e le Marche. Oggi nel Comune di Serravalle del Chienti, sorge probabilmente su luogo della cattedrale dell'antica città di Plestia, scomparsa nel X secolo, posta su un importante nodo stradale. Sotto la chiesa si conservano resti di un edificio pubblico del I secolo a.C. mentre in direzione di Taverne sono state rinvenute tracce di abitazioni private. Nell'anno 1000 fu riedificata e dedicata a Santa Maria Assunta; dell'XI secolo resta attualmente la cripta: perduta l'abside, la navata ha nel tempo subito molteplici rifacimenti, mentre il portico fu aggiunto nel '600. Vi si venerava la statua della Madonna di Plestia, trafugata negli anni '60 del secolo scorso. All'interno, oggi piuttosto spoglio, permane un lacerto di affresco che raffigura la Madonna di Loreto ed un pellegrino orante.

Da qui prosegui lungo la Provinciale 96 fino alla frazione di Taverne che attraversi immettendoti, a sinistra, nella strada Provinciale 50 che poi prosegue parallela alla superstrada Foligno-Civitanova Marche. Superato il borgo, dopo 3,15 km il tracciato confluisce nella strada Statale 77 che prendi a destra e percorri con prudenza per 720 m, dopo di che entri, ancora a destra, in via XXV Aprile che scende alla frazione di Castello.

CURIOSITÀ: dal lato della Statale puoi osservare, eretta sull'altura, la torre della fortezza Varano, mentre nell'abitato ancora si conserva lo stabile che fu della stazione di posta.

Passata la chiesa dei Santi Martino e Mauro, torni con attenzione sulla Statale 77, di nuovo sul lato destro, per altri 390 m, quindi prendi a sinistra per via I Maggio che dopo poco interseca la Statale e confluisce in via Vittorio Veneto, snodandosi lungo il centro di Serravalle del Chienti, fino alla piazza Federici, dalla quale si dirama via Santa Lucia, con la quale sali all'omonima chiesa.

APPROFONDIMENTO: il tempio sorge sul sedime di un complesso monastico del XIII secolo, del quale permane la sola sagrestia, riccamente dipinta. Vi si venera un affresco della Madonna di Loreto del XV secolo, attribuito al Maestro dell'Annunciazione di Spermento, oltre che opere di Gianfrancesco e Simone De Magistris, e Giovanni Andrea di Caldarola.




Da Serravalle del Chienti a Muccia

Percorri via Santa Lucia in tutta la sua lunghezza, scendendo così all'Ospedaletto, ovvero ospizio dei pellegrini che fu attivo già dal XIII secolo, che trovi all'imbocco di corso Leopardi. Al bivio seguente prendi a sinistra via IV Novembre, quindi via Piave con la quale esci dall'abitato, allora svolti a destra, passando intorno alla casa gialla, poi a sinistra nel viale alberato, parallelo alla Statale 77 sulla quale ti immetti dopo 610 m, in direzione di Macerata, attraversando le frazioni di Bavareto e di Gelagna Bassa dove fino agli anni '50 del Novecento fu attivo un mulino per cereali attestato fin dal XVII secolo, ma verosimilmente risalente al XV. Superata quest'ultima, in 990 m raggiungi il bivio con una strada sterrata, che imbocchi a sinistra e che, camminando per altri 2,25 km, sale al santuario della Madonna di Col de Venti, nel Comune di Muccia. Da qui, proseguendo lungo la strada per 1,45 km, raggiungi l'eremo del Beato Rizzerio.

CURIOSITÀ: nel santuario della madonna di Col de Venti si venera una immagine della Vergine con Bambino, donata alla comunità di Muccia nel 1529 da due pellegrini tedeschi che stavano recandosi a Roma, portando con sé il dipinto a protezione del viaggio. Giunti tuttavia sul luogo dove ora sorge la chiesa, un forte ventò impediva loro di continuare e ne furono ostacolati finché non si risolsero di lasciarvi l'icona, consegnandola a due pastorelle. Di lì a poco sorse un primo tempio; quello attuale fu edificato nel 1894.

Dall'eremo del Beato Rizziero prendi a nord la strada che discende in paese, passando per la frazione di Fonticelle. Dopo 2,10 km, poco prima di entrare nell'abitato, al tornante di via Fonte del Colle imbocchi lo sterrato che ti conduce in via Campo della Fiera: giri a sinistra fino all'antica fonte, quindi a destra nella piazza; qui scorgi la chiesa di San Biagio, nella quale si venerano le spoglie mortali del Beato.

CURIOSITÀ: il santuario annesso all'eremo del Beato Rizzerio sorge sulla tomba del Frate che fu tra i più vicini a San Francesco, morto il 7 febbraio 1236 dopo aver rinunciato agli agi e alle ricchezze, essendo egli di nobile stirpe, ed aver abbracciato una vita all'insegna della povertà e della contemplazione. La piccola chiesa oggi visibile fu ricostruita nel 1976 per l'interessamento del prof. Cesare Lami, valente chirurgo e fervente devoto.