Lunedì 8 maggio, nella mattinata e nel pomeriggio, si sono tenuti a Macerata, presso la Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, due importanti eventi religioso culturali: il Convegno “La Via Lauretana e la rinascita dei territori sismici” e e la conferenza religiosa “Padre Matteo Ricci, pellegrino lauretano nel mondo”.
Molto ampia la partecipazione e numerose le qualificate personalità intervenute al doppio appuntamento promosso dal Comune di Macerata – Assessorato al Turismo – e dalla Fondazione Vaticano II, secondo gli indirizzi del Tavolo di Concertazione per il “Recupero e la Valorizzazione della Via Lauretana”, nell’ambito del progetto “Azione 2. Valorizzazione della Via e dei Cammini Lauretani” finanziato dalla Regione Marche.
Aperto con i saluti istituzionali affidati al presidente della Provincia Sandro Parcaroli, al vice sindaco di Macerata Francesca D’Alessandro, al vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi, agli arcivescovi di Camerino e Loreto, mons. Francesco Massara e mons. Fabio Dal Cin, all’assessore alla cultura della Regione Marche Chiara Biondi e al rettore dell’Università di Macerata John McCourt, il convegno è entrato nel vivo grazie all’ampio quadro istituzionale delineato dal senatore Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione, dall’avvocato Simone Longhi, delegato del presidente per il Tavolo di Concertazione, e la presenza d’eccezione di padre Federico Lombardi, che ha anticipato alcuni temi poi oggetto di confronto nel pomeriggio sulla figura di Padre Matteo Ricci.
“La ricostruzione fisica ha un senso solo se procede di pari passo insieme a quella economica e nella valorizzazione dei migliori talenti del territorio – ha detto Castelli -, in questo contesto il turismo dei cammini ha un carattere centrale. L’ordinanza 128 segue perciò la logica scrupolosa del recupero e messa in sicurezza dei cammini”. Concorda l’avvocato Longhi per il quale “con l’ordinanza 128 si apre uno scenario nuovo grazie ai fondi stanziati per il recupero, la messa in sicurezza e la manutenzione della Via Lauretana”, aggiungendo che non bisogna dimenticare come “sull’identità si costruisce il futuro di questo territorio caratterizzato dal primo e principale cammino Mariano”.
Numerosi contributi poi nel merito, con la presentazione del tracciato affidata a Stefano Palmucci di Poligroup, con gli interventi dell’assessore al Turismo del Comune di Macerata l’avvocato Riccardo Sacchi e di Chiara Ercoli, dirigente del settore coordinamento delle politiche di sviluppo territoriale. “Coesione, orgoglio, consapevolezza e identità territoriale – ha affermato in tal senso Sacchi – sono gli strumenti per affrontare al meglio la sfida della rinascita e valorizzazione dei territori sismici e della Via Lauretana”, mentre Chiara Ercoli ha rappresentato le linee guida principali di “un’iniziativa che richiede la stretta cooperazione tra tutti i livelli istituzionali e il protagonismo del territorio”.
La mattinata si è conclusa con la Tavola Rotonda condotta da Giuseppe Ucciero, progettista dei Cammini Lauretani, che ha stimolato considerazioni sulla governance ed i possibili contributi di ciascuno, secondo il fruttuoso approccio del DCE “Cammini lauretani”. Istanze raccolte da tutti i partecipanti. Il sindaco Parcaroli ha evidenziato le motivazioni di fede e ricerca della bellezza che spingono il pellegrino a mettersi in cammino e il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi ha sottolineato il richiamo importante alla coesione territoriale. Sono poi intervenuti Rosaria Del Balzo Ruiti, in rappresentanza della Fondazione Carima, tra i primi Enti a credere nel rilancio della Via Lauretana; Simone Longhi; la professoressa Francesca Coltrinari per l’Università di Macerata e il pro rettore e Presidente del Parco dei Monti Sibillini Andrea Spaterna; Massimiliano Polacco, membro della giunta e delegato al Turismo della Camera di Commercio delle Marche che ha portato il punto di vista delle imprese del territorio. Alberto Mazzini per l’Atim, l’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, in rappresentanza del direttore Marco Bruschini, ha evidenziato la particolare valenza che la Regione Marche affida al turismo esperienziale (Marche Outdoor) e la relazione stretta con i Cammini, e quindi la Via Lauretana.
Nel pomeriggio, dopo il light lunch offerto da DOMUS San Giuliano in collaborazione con COOPAGRI, ricco di proposte enogastronomiche del territorio, un’ampia platea ha potuto seguire, sempre nella Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, la conferenza dedicata a Padre Matteo Ricci, il gesuita che alla fine del ‘500, da Macerata giunse a Roma lungo la Via Lauretana e infine a Pechino dove con l’esempio e la capacità di porsi in dialogo (“farsi cinese fra i cinesi”) favorì l’incontro delle elitès e del popolo con il messaggio cristiano.
Aperto dai saluti della vice presidente della Commissione cultura della Camera l’onorevole Giorgia Latini, di Dario Grandoni, presidente della Fondazione internazionale Padre Matteo Ricci di Macerata, di don Giovanni Sun, direttore del Centro Studi Li Madou, e del professor Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, l’incontro si è avviato con una stimolante relazione di padre Federico Lombardi, vice postulatore della causa di beatificazione di Padre Matteo Ricci e già direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che ha descritto ai presenti il valore del “pellegrinaggio come incontro” nella vita, nelle amicizie, nella fede e nelle opere di Padre Matteo Ricci.
Il vescovo mons. Nazzareno Marconi è intervenuto sulla grande responsabilità di essere oggi “vescovo di Padre Matteo Ricci”, mentre padre Gianni Criveller, già presidente della Commissione storica Padre Matteo Ricci e membro della Commissione storica Paolo Xu Guangqi, ha presentato documenti importanti riferiti alla vita del gesuita maceratese e del suo discepolo.
La Conferenza è stata anche un’anteprima culturale e teologica di quanto accadrà oggi pomeriggio: sulla facciata della Cattedrale, saranno svelate le due statue dedicate a Padre Matteo Ricci” e Paolo Xu Guangqi, occasione preziosa per ricordare, come mons. Marconi sottolinea, le cinque virtù incarnate e promosse da Padre Matteo Ricci: “Una fede incrollabile in Dio e nel suo amore a cui abbandonarsi – ha sottolineato – un amore ardente e fedele a Dio e a tutte le persone di ogni popolo, il rispetto verso i maestri e la cura degli amici, saper cogliere ogni occasione di bene, vivere un grande impegno per lo studio per tutta la vita”.